
I PRIMI PASSI DEL MIO BAMBINO: 7 UTILI CONSIGLI
BRUGHERIO, MONZA, VIMERCATESE – A che età i bambini iniziano a camminare?
Bisogna innanzitutto precisare che ogni bambino segue il proprio sviluppo psicomotorio individuale, muovendo i primi passi spontaneamente e con i propri tempi; proprio per questo non bisognerebbe spronarli in maniera eccessiva al cammino, essendo una tappa che essi attraverseranno naturalmente. Generalmente i primi passi vengono mossi tra i 10 e i 18 mesi, dopo che il bambino con il gattonamento ha potuto sperimentare equilibri e disequilibri, rinforzare il proprio apparato muscolo-scheletrico, affinare la propria coordinazione e propriocezione.
Spesso i primi spostamenti avvengono lungo le superfici dei mobili: raggiunta la stazione eretta si muovono lateralmente con la “navigazione costiera” passando da un appiglio all’altro. Procedendo per prove ed errori ogni bimbo inizierà a compiere i primi passi in autonomia spostandosi con gambe larghe e piedi rivolti verso l’esterno, dondolando e perdendo spesso l’equilibrio. Con la pratica modificherà la propria andatura diminuendo l’apertura delle gambe, ponendo i piedi paralleli, facendo passi più piccoli e aiutandosi con le braccia per ottenere una maggiore stabilità.
Non preoccupatevi se fino ai 2 anni e mezzo gli capiterà spesso di cadere: ciò é normale poiché il bambino sta ancora ricercando i propri aggiustamenti funzionali al cammino. Con il tempo imparerà a modificare la direzione e la velocità dei propri passi, alzarsi in punta dei piedi o accucciarsi a terra, dare calci alla palla, correre, arrampicarsi o spostarsi trasportando un oggetto.
Come posso aiutare il mio bambino in questo passaggio evolutivo? Ricordiamo che la conquista del cammino é spontanea e graduale; ciò che ogni genitore può fare é offrire condizioni ambientali per favorirla. Ecco alcuni consigli da non dimenticare:
- Incentivate il più possibile gli spostamenti autonomi da un mobile all’altro, offrendogli obiettivi da raggiungere e incoraggiandolo con apprezzamenti.
- Lasciate che sia lui a raggiungere la stazione eretta non promuovendo una precoce verticalizzazione; durante gli spostamenti sarà sufficiente che gli offriate un dito a cui sostenersi e non l’intera mano in quanto il bambino potrebbe finire con l’appoggiarvisi rallentando cosi la conquista del cammino autonomo.
- Non spaventatevi di fronte ad ogni caduta, un nostro atteggiamento allarmato potrebbe infondergli insicurezza e timore.
- Non utilizzate i girelli: mantenendo il bambino in appoggio sulla punta dei piedi essi fanno impostare male l’andatura, non permettendo di allenare la muscolatura e l’equilibrio.
- Prediligete al girello l’uso di deambulatori a cui il bambino possa appoggiarsi e spostarsi poi liberamente.
- Non preoccupatevi se nei primi tempi tenderà a camminare sulle punte; sta ancora ricercando il proprio equilibrio e questo atteggiamento scomparirà con la crescita.
- Non affrettatevi a comprargli le scarpine; é preferibile infatti che i primi passi li faccia a piedi nudi o con calze antiscivolo, ciò gli permetterà di percepire maggiormente il suolo ritrovando gli aggiustamenti a lui più funzionali.
STEFANIA BONOMO, Neuropsicomotricista