Allattamento al seno o con il biberon?
L’allattamento al seno oggi viene caldamente consigliato se non quasi imposto in molti ospedali.
Che sia la via più incline alla salute fisica del bambino perché prodotto dal corpo della mamma per lui è stato confermato ampiamente. Ciò su cui spesso si sorvola sono i bisogni della madre e la sua libertà nel poter compiere una delle prime scelte genitoriali, che come ogni scelta che si troverà a compiere per il proprio bambino, richiede un margine di coraggio e dubbio.
Il latte (materno o non) e le sue modalità di assunzione, rappresentano la prima forma di nutrimento, non solo fisico ma anche affettivo ed emotivo del neonato.
Il nutrire diventa fin da subito l’interazione più ripetuta nell’arco delle 24 ore e non è superfluo soffermarsi su una scelta che determinerà come potremmo vivere un comportamento così ripetuto nell’arco della giornata.
Più che decidere che tipi di latte dare al nostro bambino e come, occorre pensare a quali suoi bisogni è importante nutrire nel farlo e con quale predisposizione emotiva nel compierlo.
Ciò di cui un neonato ha bisogno è soprattutto sicurezza, consolazione, calore, vicinanza e accoglienza.
Tutti questi “ingredienti” non sono contenuti nel latte, ma nelle modalità di interazione che non possono prescindere da come la mamma si vive quel momento.
Alcuni aspetti possono essere curati, come lo sguardo sul bambino, il tatto e le carezze, il contatto corporeo, l’uso della voce, ma restano gesti vuoti se la mamma non si sente a suo agio in quel momento o lo vive con ansia ed eccessiva fatica o costrizione.
Ovviamente non ogni poppata deve mantenere queste caratteristiche, essendo molte nell’arco della giornata, può non essere così deleterio guardare un film nel frattempo, stare al telefono, o guardare altrove rispetto al proprio bambino.
L’importante è che la maggior parte delle poppate siano un momento di qualità per la relazione mamma-neonato, una relazione che ha bisogno di tempo e di spazi sicuri per crescere in serenità.
Può essere utile, curare il momento delle poppate, che siano al seno o non, per il benessere della mamma e di conseguenza del bambino, come ad esempio ascoltare una musica piacevole, allestire uno spazio confortevole che dia alla mamma tutto quello che serve in quel momento, che sia accogliente e piacevole anche da vedere, magari in uno spazio della casa che già infonde calma e sicurezza alla mamma.
Infine questa scelta può in molti casi cambiare, ci sono mamme con difficoltà iniziali, che scelgono poi di allattare in seguito, o al contrario altre che iniziano ad allattare al seno, poi decidono di passare al biberon. Non sempre possiamo ipotizzare come ci sentiremo in quel momento e non sempre le nostre ipotesi rappresentano effettivamente la realtà nel momento in cui la viviamo. Può essere quindi utile fare esperienza dell’allattamento e ascoltarci per poi decidere in un secondo momento, farci aiutare e supportare per poter scegliere con maggiore libertà e non semplicemente perché crediamo di non esserne capaci, coinvolgere il papà nella scelta per non scegliere solo sulla base del sentirsi sole.
Diventare genitori è un incontrare l’altro per crescere insieme, un incontro di bisogni e necessità reciproci che devono tenere conto e rispettare la storia che i nostri corpi raccontano.
Ps: questo articolo è scritto non solo da una professionista ma soprattutto da una mamma durante l’allattamento col suo bambino che ha partecipato con sguardi e sorrisi tutto il tempo!
Dott.ssa Samanta Lara Bianchi e Nathaniel